Fette di limone - Se i Lùnapop compiono 18 anni
Se c’è una cosa che ho capito della musica italiana è che fino agli anni ‘90 era molto, molto più facile fare un tormentone. Canzoni conosciute da tutti, abbracci di generazioni diverse. Non c’è bisogno di arrivare a Nel blu dipinto di blu, a quel Volare che ci caratterizza nel mondo. Basta pensare a un falò, una chitarra ed è subito La canzone del sole. Al duello Vasco-Liga che si risolve regolare tra Certe notti e un’Albachiara. Laura Pausini abbandonata da Marco. Gli 883 che uccidono l’Uomo Ragno e poi si ritrovano seduti in una stanza, pregando per un sì.
Qualcosa poi si è inceppato. Forse il declino di quella che si era definita la generazione Mtv, forse quei gruppi come i Baustelle che si permettono di usare parole come “nonostante” nei ritornelli. Forse Sanremo che si è un po’ perso, il Festivalbar come vuoto incolmabile, un disco per l’estate che… aspetta, cos’era un disco per l’estate?
Gli ultimi sono stati loro, i Lùnapop. Cesare Cremonini, con la zeppola bolognese e le improbabili meches rosse. Ballo, la faccia da disadattato, i rasta e l’amicizia pluriennale con Cesare. E tutti gli altri, come quell’Alessandro De Simone che canta la celebre Se ci sarai, come ho scoperto giusto qualche anno fa. Cercavo dappertutto una versione che non fosse una cover, una versione cantata da Cesare. Poi ho scoperto che quella cover era l’originale, e questo basta ad affossare la carriera del secondo cantante dei Lùnapop.
50 Special no, il primo successo dei Lùnapop è cantato proprio da Cesare. Il video sembra fatto con Windows Movie Maker, con transizioni e sfondi spaziali ai limiti del filmato da pre-diciottesimo. Cesare, il nostro Cesare, ha il capello biondo di chi vuole ricordare Sick Boy di Trainspotting ma si avvicina al massimo ad Andy dei Bluvertigo. Ci sono tutti gli ingredienti per sprofondare nel trash, per diventare il fenomeno di un’estate. Un’estate di 18 anni fa.
Ma la canzone è allegra, spensierata come il mondo prima nel 2001. Fukuyama parlava di fine della storia, il senso della vita aveva la durata di un giro in motorino, su quei colli bolognesi che sono entrati per sempre nell’immaginario collettivo.
50 special, come tutte le canzoni di Squerez, parlano di un’adolescenza felice. Sono ancora lontani i tempi di certe spunte blu di Whatsapp, per dire: gli amori portano giorni migliori, amanti che vivono attraverso gli occhi dell’amata.
Certo, ci sono tutti i dubbi tipici dell’età. Resta ancora sempre con me, fino a domani. La relatività del tempo, del nostro tempo. Ma Cesare, il Cesare dei Lùnapop, li risolve con il gusto bolognese per la semplicità, per l’evidenza: Se ci sarò, se ci sarai, saremo come gli occhi tuoi. Come dargli torto?
50 Special, primo singolo dei Lùnapop, esce il 27 maggio del 1999, esattamente 18 anni fa. Dalla nascita alla maturità sembra passata una vita. Cesare ha la barba ed è diventato un apprezzato solista. Ballo lo accompagna, sì, ma senza i rasta. In una delle ultime canzoni ammette che non si può avere vent’anni per sempre. La maturità porta sempre malinconia.
Malinconia per una vespetta che non hai mai avuto, per i colli bolognesi che non hai mai visto, per una canzone che salta fuori dall’iPod, quando pensavi di averla tolta.
Eh già: quant’era bello andare in giro con le ali sotto ai piedi.