Fette di limone - Pasquette montefiasconesi
Questa cosa l'ho scritta nel 2007, credo. Forse anche prima. Per capirci, c'era Windows Live Messenger e questa cosa stava in uno Space. La riporto qua, con tutta l'ingenuità dell'epoca, perché in dieci anni non è cambiato niente. La Pasquetta è sempre questa, anche quando sono a Torino, anche quando i gruppi cambiano, e non solo loro.
E il tempo fa sempre schifo.
PROLOGO
1) DOVE
Il mese prima.
“Ragazzi che facciamo quest’anno per Pasquetta?”
Attimi di confusione. I neuroni impazziscono per cercare la risposta più brillante, la più sorprendente.
“Il parco dei mostri di Bomarzo!”
Tutti gli anni la solita risposta: il parco dei mostri di Bomarzo. Nessuno c’è mai andato, figurarsi a Pasquetta, ma tutti dicono che è bello.
Ma no, per Pasquetta bisogna andare al mare! Al mare! Ma dove?
“Capalbio! Ansedonia! Porto Santo Stefano!”
Posti vicinissimi ma che sembrano lontani anni luce, visti qualche volta da piccoli con i genitori. O in una gita fuori porta ad agosto, con tre ore di fila sull'Aurelia per trovare una spiaggia a cento metri dal mare. Spiagge talmente mitizzatem insomma, da far vergognare di brutto la persona che ha proposto Pescia Romana. Suvvia, un paese ancora della propria regione!
…alla fine, ovviamente, si sceglie il solito luogo dove si passano sistematicamente tutte le Pasquette. Che poi, ad Ansedonia, che c’avranno di più rispetto a Montalto o a Tarquinia? Anzi, si risparmia pure di benzina!
2) COME FACCIAMO PER LA SPESA?
Pasquetta è un giorno festivo. La cosa più ovvia sarebbe organizzarsi per tempo e fare la spesa in un comodo supermercato, decidendo prima un menù intelligente.
Ma ogni Pasquetta, ogni maledetta Pasquetta, spunta un essere temibile: l’ottimista.
Ottimista: “Ma che ci frega, regà, figuratevi se a Pasquetta non c’è un negozietto aperto!”
Certo che c’è! Ma è una botteguccia di quelle dove una bottiglia di Poca Cola costa quanto un’intera confezione da 6 all’ipermercato più vicino. E ovviamente la scelta è poca. Come la cola.
Ma di questo ne parleremo dopo.
3) L’INCONTRO
“Regà, quest’anno cerchiamo di partire presto, ci vediamo alle 9 in piazza”.
Ore 9: in piazza non c’è nessuno.
9.30: arriva qualcuno.
10: sono arrivati quasi tutti. Manca il solito ritardatario.
10.05 “Regà. è inutile che lo chiamiamo, starà arrivando”.
10.15 Lo chiamano, perché non sta affatto arrivando
“Aoh, ma dove cazzo stai?”
“Regà, sto arrivando”.
Non è vero, si è svegliato in quel momento. Sta palesemente mentendo. Tu lo sai, lui sa che tu lo sai.
10.30 Parte del gruppo va a comprarsi un’Estathe o a fumarsi una sigaretta, tanto il ritardatario non è ancora arrivato, che problema c’è? Mica arriverà adesso!
10.31: arriva il ritardatario, ma gli altri stanno fumando al bar.
10.45: tutti sono pronti. Ma arriva la mazzata, la doccia gelida: “Regà, non c’avemo il pallone!”
“Stai tranquillo, ce ne ho uno io a casa, se mi accompagni a prenderlo ci metto un minuto”.
10.55: Casa del ragazzo col pallone. Il pallone è sgonfio!
“Tranquillo, io a casa ho la roba per gonfiarlo, ci mettiamo un minuto!”
11.15: dopo svariati tentativi e altrettante imprecazioni il pallone è mezzo gonfio. Può bastare
11.30 Tutti sono pronti al campo. Ma manca una cosa fondamentale: la spesa.
4) LA SPESA
Tutti sono fermi davanti alla botteguccia.
Il budget è il classico: 5€ cadauno. Tutti hanno pezzi da 10, 20 o 50.
“Senti, mi potresti alzare tu i soldi? Te li restituisco domani”
Sia chiaro: i soldi che vengono messi a Pasquetta non vengono mai restituiti.
I soldi sono pochi e le cose sono care, ma con un po’di buon senso si potrebbe fare una spesa intelligente. Peccato che il 90% dei soldi venga speso in cioccolatini con sorpresa, patatine alla paprika, uova di pasqua di dubbio gusto e schifezze varie. Alla fine, si pranzerà con una pasta col sugo scondita che rimarrà per buona parte dentro la pentola. Ovviamente tutti sono morti di fame.
Ma che ci importa, l’importante è andare al mare!!!
5) IL VIAGGIO
A mezzogiorno, ovviamente, la strada per andare al mare è piena. Tutti hanno fatto i vostri stessi errori, e siete tutti imbottigliati. Siete in 5 stipati in una macchina che al massimo contiene 4 persone anoressiche. L’alternanza di persone freddolose e persone calorose, unite all’immancabile rompiscatole al quale dà fastidio l’aria condizionata, rendono il viaggio ancora più disastroso.
“Vabbé, dai, metti un po’di musica”.
Siccome è Pasquetta e noi dobbiamo SpAcCaRe, si mette musica dance per tutto il tempo. A fine viaggio, più che scendere dal macchina si barcolla fuori sulla terraferma.
Meno male che c’è il mare! Spiaggia aspettaci! O no?
6) IL METEO
C’è solamente una cosa sicura al mondo: tutti gli anni, a Pasquetta, piove.
E non una pioggerellina passeggera, in stile romantico, à la Midnight in Paris: è un’acquazzone da far sembrare bazzecole i 40 giorni e le 40 notti del povero Noé. E quindi la Pasquetta verrà passata in casa a farsi foto aspettando il sole che mai arriverà, mangiando pasta sciapa e divertendoci comunque come coglioni. Perché diciamolo, le tradizioni sono pur sempre tradizioni.